Passa ai contenuti principali

Le lingue del vecchio carnevale bloggereccio

 




Le lingue sono spesso sottoutilizzate e sottovalutate nei GDR. Eppure attraverso di esse comunichiamo i nostri desideri,  trasmettiamo la conoscenza e soprattutto, diciamo un sacco di stupidaggini, cosa che, nel senso buono,  riassume molte sessioni di qualsiasi gioco di ruolo. Per cui, ospitando questa tornata del vecchio carnevale bloggereccio,  vorrei dare loro una certa dignità e utilità in ambito OSR. Partiamo da una considerazione: nei giochi OSR in genere non esistono "skill" ovvero abilità che rappresentino competenze specifiche e conoscenze particolari, e ciò è spesso una caratteristica voluta, nel quadro della maggiore importanza che hanno le capacità di giocatrici e giocatori rispetto a quelle dei personaggi. Invece esistono valori (detti  solitamente abilità o caratteristiche ) che rappresentano le capacità mentali o relazionali dal personaggio. Nel caso dei GDR che ripropongono più fedelmente D&D classico l'Intelligenza è legata al numero di  lingue conosciute, ma si possono creare semplicemente delle house rules che riprendano il concetto anche in giochi diversi, ad esempio Electric Bastionland che invece ha il Carisma. Un'altra strada può essere quella di dare la possibilità di apprendere delle lingue durante il gioco. 

Ma veniamo al punto con la mia idea: ogni lingua conosciuta dal personaggio è legata alla conoscenza del popolo che la parla e delle sue attività più tipiche. Ad esempio, se conosco la lingua dei Nani, conoscerà almeno per sommi capi la cultura e la storia di tale popolo, in più sarò in possesso dei rudimenti dei mestieri che i Nani svolgono più spesso nella campagna, come il fabbro e il minatore. Questa conoscenza può fornire delle informazioni utili in gioco e magari fornire anche dei bonus ai tiri salvezza in alcune situazioni particolari (conosco la lingua di un popolo di cacciatori e ho meno probabilità di incappare in una tagliola nei boschi), Spesso però, per restare nell'ambito della "player skill over character skill" i numeri non serviranno : un incontro con i lucertoloidi difficilmente sfocierà nella violenza se qualcuno nel gruppo parla la loro lingua e sa che è considerato un disonore attaccare chi offre in dono un rotolo di corda. Il tutto può essere un modo per caratterizzare ulteriormente i personaggi senza bisogno di molti valori numerici. 



Una buona pratica può essere quella di  preparare una lista di linguaggi e conoscenze correlate per l'ambientazione usata, prima dell'inizio della campagna,  o magari si può chiedere ai giocatori di inventarne alcune o tutte, il che può essere un buon modo per coinvolgere il gruppo.

Commenti

Post popolari in questo blog

Vecchio Carnevale Blogghereccio: Il Rosa

 Questo mese il tema del VCB, ospitato da Geecko on the wall è : ROSA. Inteso come fiore , come colore, ecc. Per cui vi presento... Le Incredibili Lenti rosa del Sopramondo  Questo strano oggetto magico assomiglia a un paio di occhiali, con (guardate un po' che strano) le lenti rosa. Se si inforcano i detti occhiali, si vedrà tutto.. in rosa. Non nel senso che si vedrà solo il colore rosa, ma che si vedrà tutto come se fosse il migliore dei mondi possibili. Ciò significa che non si vedranno trappole e pericoli per ciò che sono, ma d'altra parte, finché si portano le lenti, nessuna vista potrà causare paura, confusione, disperazione o altre emozioni negative. Inoltre, anche persone, luoghi e situazioni appariranno sempre stupende e ottime, per cui mentre si portano le lenti sarà possibile dedicarsi con piacere anche a compiti in realtà sgradevoli, che però verranno percepiti come soavi, sempre se si riesce a dimenticare che è tutta un'illusione.. L'oggetto è palesemente...

Vecchio Carnevale Blogghereccio di novembre : le lingue.

Eccomi di ritorno al Vecchio Carnevale Blogghereccio,  dopo una lunga assenza,  dovuta più che altro alla mancanza di idee relative agli argomenti proposti. Per cui ne ho tirato fuori dal baule  uno io: le lingue, a mio parere sottoutilizzate e sottovalutate nel GDR in genere. Parliamo per comunicare i nostri bisogni,  trasmettere il sapere e soprattutto per dire un sacco di stupidaggini,  per cui sbizzarritevi, dalle torri di Babele da saccheggiare alle lingue di allineamento (magari riuscite a cavar fuori qualcosa di divertente e sensato da queste ultime! ).Per partecipare a questo mese del Vecchio Carnevale basta scrivere un qualunque post di blog a tema Lingue (interpretate il termine a vostro piacimento) e inoltrarlo al mio contatto al gruppo: t.me/vecchiocarnevaleblogghereccio Buon novembre gidierristico e linguistico a tutt3! 

Gli open table: esperienze e pratiche

  Cos'è un open table? L’open table o tavolo aperto è un tipo di campagna per giochi di ruolo che non è basata su un ristretto gruppo stabile di personaggi, né su una storia predeterminata, ma su un luogo (come un megadungeon alla Blackmoor o una regione da esplorare, come in un hexcrawl), oppure su una situazione ricorrente o un obiettivo da raggiungere; ad esempio un’organizzazione che affronta varie situazioni di volta in volta, utilizzando allo scopo diversi agenti, o un gruppo variabile di cacciatori di taglie che insegue dei criminali. Le due modalità potrebbero anche essere unite, immaginiamo un gruppo di esploratori ottocenteschi che cerca le sorgenti del Nilo. I tavoli che mischiano open table e sandbox (ovvero gioco con libertà di movimento in un vasto ambiente) vengono spesso dette West Marches dal titolo di una storica campagna di questo tipo.  Iniziare un open table: Frequenza di partecipazione Nelle campagne open table non ci si aspetta che i giocatori si p...