He who has trod the shadows of Zothique
And looked upon the coal-red sun oblique,
Henceforth returns to no anterior land,
But haunts a later coast
Where cities crumble in the black sea-sand
And dead gods drink the brine.
He who has known the gardens of Zothique
Were bleed the fruits torn by the simorgh's beak,
Savors no fruit of greener hemispheres:
In arbors uttermost,
In sunset cycles of the sombering years,
He sips an amaranth wine.
He who has loved the wild girls of Zothique
Shall not come back a gentler love to seek,
Nor know the vampire's from the lover's kiss:
For him the scarlet ghost
Of Lilith from time's last necropolis
Rears amorous and malign.
He who has sailed in galleys of Zothique
And seen the looming of strange spire and peak,
Must face again the sorcerer-sent typhoon,
And take the steerer's post
On far-poured oceans by the shifted moon
Or the re-shapen Sign.
Zothique, by Clark Ashton Smith
Zothique, la raccolta di racconti di Clark Ashton Smith ambientati nell'omonimo continente, l'ultimo di una Terra del lontanissimo futuro, tornata a uno stadio arcaico e arcano, si apre con questa poesia, che è stata anche il mio primo contatto (avevo 18 anni) con l'opera di questo grandissimo autore, che ha cambiato il mio modo di concepire il genere fantastico. Perché la pubblico proprio oggi? Perché proprio il 13 gennaio 1893 nasceva a Long Valley, California, questo scrittore, poeta, artista e scultore. Insieme agli amici Robert E. Howard e H.P. Lovecraft. che insieme a lui pubblicavano sulle pagine della rivista Weird Tales i loro racconti fantastici, è stato uno dei giganti della letteratura (fantastica) del '900. Metto l'aggettivo fantastica tra parentesi perché è ora che si riconosca anche nel nostro paese che queste persone hanno scritto della letteratura vera, buona, tecnica, significativa, originale, e usando un'espressione un po' da tema scolastico, sempre attuale. Sopratutto che evita di cadere nella palude di noia e stagnazione del "realismo" e dell'"impegno" a tutti i costi.
Nonostante sia meno conosciuto dei suoi colleghi, il suo contributo alla narrativa è stato almeno pari al loro, anche grazie alla sua vasta cultura letteraria, che si formò sostanzialmente da autodidatta, basti pensare che imparò da solo il Francese e lo Spagnolo così bene da poter tradurre Baudelaire e De Heredia.
Per festeggiare la ricorrenza, anche quest'anno rileggerò The Empire of the Necromancers, il primo racconto del ciclo di Zothique, una delle sue serie di novelle più riuscite, insieme a quelle di Averoigne, Hyperborea e Poseidonis.
Ne ho già parlato QUI.
Leggere le sue storie ha anche cambiato il modo in cui arbitro nei GDR e ideo gli scenari, facendomi capire quanto gli elementi spaventosi e orrifici siano importanti nel fantastico, anche in ambientazioni e campagne che non si fondano su di essi, perché queste sensazioni tendono a rimanere nella nostra memoria e a costituire esperienze appunto più memorabili delle altre.
Tutta o quasi la sua produzione di prosa e poesia si trova GRATIS e LEGALMENTE su questo sito (e molto è stato recentemente ripubblicato in Italiano): http://www.eldritchdark.com/
Fatevi un favore e leggete le sue storie brevi.
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