Loner Household
Avventure di Nadèje, crocevia tra i Volumi
Concluso il Volume 1 di Household, dovrebbe ora cominciare l’avventura del Volume 2. Tuttavia, tra l’epilogo delle vicende del primo e l’inizio del secondo passano circa due anni.
Cosa ha fatto Nadèje in questo tempo?
Sicuramente ha approfittato del periodo di calma per stare insieme alla sua Carlotta: l’ha seguita nelle sue tournée di cantante lirica, si è esibita nei teatri della Casa come danzatrice e, in occasioni più informali di concerti o opere, ha persino cantato un po’ insieme a lei.
Non sono mancate, di certo, partecipazioni a qualche esibizione o torneo di scherma.
Durante questo periodo accade anche un altro fatto importante.
Il generale Ludmilen Vonomhair Eudoxia decide di occuparsi personalmente della missione di scovare gli ultimi tristellati ancora in circolazione nella Casa — e, forse, anche oltre. Affida quindi a una serie di ufficiali di fiducia il compito di catturare questi terroristi.
Uno di loro è il neo-promosso generale Bertrand de Morangiasse, padre di Nadèje.
Il generale, ormai ben consapevole del valore della figlia — anche se lei continua a rifiutare di arruolarsi nell’esercito imperiale — le affida un incarico: rintracciare la tenente Eloïse Albret, tristellata di rilievo e tra le più pericolose, sfuggita alla giustizia.
Eloïse faceva parte delle truppe ribelli che avevano attaccato il Reame insieme ai Liberissimi, ma era riuscita a fuggire.
Secondo alcune voci, durante il caos si sarebbe infilata nelle intercapedini per poi risalire la Grande Scala. Tra l’altro, Eloïse è una delle pochissime donne tra le Schiene Dorate, i soldati d’élite del Reame. Con la sua abilità nel volo, pare sia riuscita a raggiungere i Liberi Domini del Primo Piano, dove non esiste estradizione.
Nadèje e Carlotta vengono così inviate in missione non ufficiale.
Convenientemente, Carlotta deve proprio esibirsi al Teatro Reale di Beddingham in un’opera.
Dove si trova la tristellata?
Le voci sono discordanti, quindi tiriamo un dado per decidere:
1 = Vascherdam, 2 = Beddingham, 3 = La Cameretta.
Risultato: 1. Vascherdam.
Interessante.
Dove indagare a Vascherdam?
Per cominciare, il porto.
Il bordo occidentale, con i suoi docks, locali malfamati e un po’ loschi, potrebbe essere un buon nascondiglio. Ci sono sicuramente anche flop house — camere a basso costo — dove potrebbe essersi rifugiata. Certo, è abituata a ben altri alloggi, come il palazzo di Altaluce, ma alla bisogna si può adattare, soprattutto per non farsi trovare.
Magari è fuggita illegalmente attraverso i tubi, nascosta in una cassa, oppure sta progettando di farlo.
Un’altra possibilità: gli artisti.
Vivono di notte, partecipano a feste, vedono cose che non dovrebbero… e potrebbero averla incontrata.
E infine, una terza opzione: le fate benestanti. Alcune potrebbero averle dato rifugio.
Chi è Eloïse Albret?
Immaginiamola: bionda, con occhi scuri, alta, atletica, agile e molto forte — tutt’altro che la tipica fata dedita solo a trucchi e bei vestiti. È una combattente di fama, diplomata sia alla Scuola di Scherma di Faeryev sia all’Accademia Militare di Glasburg.
Nadèje troverà pane per i suoi denti.
Quali rischi ci sono in ogni ambiente?
-
Il porto: rischio concreto di risse e botte con lavoratori portuali o ubriachi.
-
Gli artisti: apparentemente meno pericolosi, ma molto pettegoli. Potrebbero creare problemi sociali, diffondendo voci o ridicolizzando Nadèje e Carlotta.
-
Le fate benestanti: potrebbero denunciare tutto alle autorità, e verrebbero pure credute — hanno ottime connessioni e sanno “oliare” le ruote giuste.
Quale pista seguire?
Indeciso, tiro per decidere casualmente:
1-2 = porto, 3-4 = artisti, 5-6 = fate benestanti.
Risultato: 3. Gli artisti.
Ovviamente: dopotutto, anche loro sono due artiste.
Arrivano così al Caffè degli Artisti, dove inaspettatamente incontrano Clémence Giudicelli, primo soprano dell’opera di Beddingham — una fata bionda, ricciuta e graziosa.
Il problema è che un paio d’anni prima Nadèje l’aveva baciata per distrarla durante un’indagine sul fantasma dell’opera (una vecchia avventura di gruppo).
Più tardi, quando la Giudicelli aveva visto Nadèje in atteggiamenti affettuosi con Carlotta, le aveva fatto una scenata memorabile.
Ora, Clémence si avvicina con l’aria di chi vuole solo creare guai.
La Giudicelli
Nadèje, sorridendo, cerca di spiegarle: sì, una volta aveva provato simpatia per lei, ma poi aveva incontrato Carlotta, e si erano innamorate. “Non si può comandare al cuore — lo sai anche tu, Clémence. Noi artiste siamo esseri passionali; se non seguissimo il cuore, faremmo un altro mestiere.”
Tiro per persuadere la Giudicelli.
Nadèje ha un vantaggio (è molto brava con la gente).
Tiro: dadi chance 4 e 1; dado rischio 5.
→ Fallimento.
La Giudicelli inizia a fare una scenata.
Uno dei suoi ammiratori comincia a seguirle, attirando troppa attenzione.
I prossimi due tiri avranno svantaggio a causa di questi fastidiosi disturbi.
Che disdetta
Verso il porto di Vascherdam
Visto che si avvicina l’ora di pranzo, Nadèje e Carlotta decidono di spostarsi verso il porto, dove si trova il grande rubinetto con il suo gorgo sottostante. Le navi a vela si avvicinano al gorgo per caricare e scaricare casse e botti piene di merci.
Lì sperano di trovare affittacamere o lavoratori portuali disposti a parlare: qualcuno, forse, potrebbe sapere qualcosa su Eloïse Albret.
Iniziano quindi a fare qualche domanda.
Purtroppo, alcuni ammiratori della Giudicelli — evidentemente non disposti a lasciarle in pace — le seguono fin nel porto. Sono dei damerini di città, e in quel luogo ruvido e popolato di marinai non sono affatto ben visti.
Cominciano a dire frasi poco eleganti alle due donne, e Carlotta inizia a scaldarsi.
Nadèje accarezza l’elsa della sua lancetta, poi sospira: “No… non è il caso. Se questi chiamano la gendarmeria, arrestano noi invece della criminale.”
Ma Carlotta riuscirà a controllarsi?
Tiro con svantaggio (i prossimi due tiri devono esserlo, a causa degli ammiratori). Nadèje la trattiene, ma la regola è la regola.
Tiro: dadi chance 4 e 1; dado rischio 4. → Sì, ma… (+1 al contatore dei colpi di scena).
E cosa sarà mai questo “ma”?
Dato che i Liberi Domini sono una nazione di inventori e inventrici, prendo un momento Cog and Compass e tiro sulla tabella degli eventi casuali.
Tiro: d66 = 13.
Adattando il risultato:
Un gruppo di lavoratori del porto, in pausa pranzo, scopre il cadavere di un Ondino in un vicolo.
L’omino ha un buco sul collo — sembra sia stato ucciso con uno spillo da duello, l’arma preferita di Eloïse Albret.
Uno degli ammiratori della Giudicelli esclama:
“Ma lo spillo è un’arma da fate! La insegnavano nel Reame, a Faeryev!”
Il sospetto cresce, nonostante Nadèje, in realtà, tiri di scherma con la lancetta e abbia studiato a Mont Guignol, non a Faeryev.
La folla inizia a guardarle con un certo sospetto, e così non riescono a ottenere informazioni dai lavoratori portuali, che altrimenti avrebbero potuto aiutarle.
Gli affittacamere del porto
Rimane un’altra possibilità: chiedere agli affittacamere. Magari, con qualche mazzetta, riusciranno a farsi dire qualcosa.
Si tira di nuovo con svantaggio.
Anche se il risultato fosse positivo, sarà comunque inferiore a quello che avrebbe potuto essere.
Tiro: dado chance 4; dadi rischio 2 e 6.
→ No.
La gente del posto non sopporta le domande insistenti: si irritano e tentano persino di menarle. Scoppia una rissa.
Le affittacamere e le loro cameriere cercano di picchiare Nadèje e Carlotta, ma lo svantaggio ora è terminato.
Non è un duello di scherma, dove la nostra Nadèje sarebbe avvantaggiata, quindi il tiro è normale.
Tiro: dado chance 3, rischio 2.
→ Successo!
Le due artiste, con qualche schiaffo e calcio ben assestato, mettono in fuga le aggressori e riescono a riprendere fiato.
Rimaste da sole, continuano a chiedere in giro, mentre nel frattempo la notizia dell’ondino assassinato si diffonde per i vicoli.
Si viene a sapere che nel collo della vittima è rimasta una punta di spillo rotta.
Un dettaglio decisivo.
Un’idea brillante
A questo punto Nadèje riflette: “E se cercassimo un armaiolo che tratta anche armi illegali? Qualcuno che possa aver venduto o riparato uno spillo da duello come quello?”
È una buona intuizione. Decidono di investire un po’ di denaro per ottenere l’informazione — soldi che però si stanno esaurendo.
Fortunatamente Carlotta ha ancora qualche Crì in tasca, e contano di farsi rimborsare dal padre di Nadèje.
Possono quindi tirare di nuovo con vantaggio per trovare questo armaiolo semi-legale.
Tiro: dadi chance 2, 2 e 3.
→ No.
Non riescono a trovarlo.
Che sfortuna…
Un bel problema.
Nuove piste a Vascherdam
A questo punto, le due si chiedono se riusciranno a cavare qualche altra informazione dal porto, nella zona del grande rubinetto sul bordo occidentale.
Tiro semplice: chance 6, rischio 1.
→ Sì, ci riescono!
Nadèje si ricorda che la sua amica — o meglio, conoscente e un po’ idolo — Siobhan Adhair, celebre Silphide duellante, cantante, attrice, ballerina e artista, è originaria proprio di Vascherdam.
La fascinosa Siobhan, che aveva vinto il torneo di Faeryev (quello in cui Nadèje era arrivata terza nella categoria della Lancetta), nella categoria Ago, ha una sorella di nome Niamh, una delle capo manovratrici delle manopole del grande rubinetto.
Forse potrebbero chiedere a lei.
Vediamo se la trovano: sei e tre!
→ Sì! Che fortuna!
Le due incontrano Niamh, una Silphide dalla carnagione azzurrina e dai capelli verde acqua corti e vaporosi, piuttosto robusta per la sua stirpe, alta e dallo sguardo deciso. Riconosce Nadèje e Carlotta e le saluta con calore.
“Sapete che mia sorella Siobhan ormai si è sistemata a Beddingham con il suo compagno, Aidan?”
Dopo qualche chiacchiera di circostanza, Nadèje e Carlotta le chiedono se conosce qualche armaiolo un po’ losco.
Tiro con vantaggio:
chance 1, rischio 6.
→ No. Non sa nulla di utile.
Le due, sconsolate, tornano quindi in albergo. Riflettono sul da farsi mentre si preparano per la serata.
Ormai, rimane solo la pista delle Fate dell’alta società.
Il cabaret “L’Ape d’Oro”
Decidono di recarsi a un cabaret elegante frequentato dalla Vascherdam bene — in particolare dalle Fate — situato sul bordo settentrionale, vicino al Campidoglio. Il locale si chiama L’Ape d’Oro.
Lì sperano di ottenere informazioni da qualche membro della buona società.
Sono entrambe carine, hanno con sé abiti eleganti, e sanno muoversi con grazia e decoro: perciò tirano con vantaggio.
Durante lo spettacolo, iniziano a conversare con alcune fate del bel mondo.
Tiro: chance 6 e 1, rischio 2.
→ Sì! Finalmente ottengono delle informazioni.
Curiosamente, pensavano che avrebbero avuto più fortuna con i ceti popolari; invece, le fate di Vascherdam — anche le più ricche — si rivelano sorprendentemente aperte di mente.
Forse si sono trasferite nei Liberi Domini proprio per questo motivo.
In ogni caso, nessuna discrimina Carlotta per le sue origini Sluagh: molte la riconoscono come una cantante famosa.
Tra le fate presenti c’è anche la Silphide Noelle Brisé, diplomatica raffinata e membro del Simposio, che in passato aveva già aiutato Nadèje durante un’altra avventura.
Conversazioni delicate
Le due artiste riescono a dirottare il discorso sul tema della tolleranza:
“Non tutti sono così gentili come voi,” dice Nadèje. “Ci sono ancora quelli che guardano male chi è diverso…”
Le fate annuiscono e una commenta:
“Purtroppo sì. Per esempio, i Blaumenstiel: sono grandi patroni delle arti, ma… come dire… sono l’unica famiglia di Fate di Vascherdam che mantiene certe idee un po’ retrive.”
“E dove abitano, questi Blaumenstiel?” chiedono subito le due.
Le fate — Noelle in testa — spiegano la posizione della villa Blaumenstiel, non troppo lontana dalla zona settentrionale della città.
A fine serata, Nadèje e Carlotta si congedano cortesemente dai loro nuovi conoscenti.
Sono praticamente senza un soldo, ma decidono comunque di fare una ricognizione notturna della villa.
Un’ultima scoperta
Prima di uscire, però, vogliono capire se è emerso qualcosa di nuovo sull’identità dell’Ondino assassinato.
Le fate del bel mondo, e in particolare Noelle Brisé, potrebbero saperne qualcosa.
Tiro con vantaggio: chance 6 e 2, rischio 5.
→ Sì, e...
Emerge che l’Ondino si chiamava Wilhelm Vance, investigatore privato e zio del giovane Philo Vance.
Pare stesse indagando su una società misteriosa di Vascherdam, connessa a certi affari poco chiari.
Le due collegano i puntini e capiscono che è lì che devono cercare.
Si salutano con cortesia, ringraziano Noelle e le altre Fate, poi si dirigono nella notte verso la villa dei Blaumenstiel.
La villa dei Blumenstiel
Nadèje e Carlotta si avvicinano alla villa dei Blumenstiel. Stranamente, l’edificio è completamente buio, come se fosse disabitato. Nessuno passa per la strada, e il silenzio è quasi inquietante.
Una finestra al terzo piano è aperta. La villa è grande, a tre piani. Nadèje potrebbe raggiungerla volando, ma il ronzio delle sue ali rischierebbe di attirare attenzioni indesiderate. Potrebbe invece provare ad arrampicarsi: è in ottima forma e, se anche dovesse scivolare, le ali la salverebbero dalla caduta. Una volta dentro, potrebbe lanciare giù qualcosa a Carlotta per aiutarla a salire.
Tiro con vantaggio per vedere se Nadèje riesce ad arrampicarsi senza farsi notare.
Dadi Chance: 6. Dado Rischio: 1.
Risultato: Sì, ci riesce.
Nadèje raggiunge la finestra e si infila in un piccolo salottino. Stacca una tenda e ne ricava una corda improvvisata, forse aiutandosi anche con il cordone che la teneva legata al bastone, per far salire Carlotta. Fortunatamente le loro scarpe, in stile Regency e prive di tacco, rendono la manovra più agevole.
Le due si ritrovano all’interno del salottino. L’ambiente mostra segni di un uso recente: una tazza da tè non ancora rimossa, fogli e spartiti sparsi su un pianoforte. Procedono in silenzio, cercando di non farsi sentire, esplorando una stanza dopo l’altra. Le porte sono per lo più aperte, e qua e là si notano segni di disordine, ma nessuna presenza viva.
Man mano che avanzano, la situazione si fa più inquietante. Lo spartito sul pianoforte è in realtà il libretto di un’opera, ma modificato in modo derisorio, con versi che sembrano prendersi gioco di Carlotta.
In un salone più grande trovano un manichino vestito con abiti tipici dell’Orda, molto simili a quelli di Nadèje, trafitto da numerosi spilli.
Le due si scambiano uno sguardo preoccupato: Eloïse Albret le sta aspettando, e sa che sono sulle sue tracce.
Decidono di muoversi con la massima cautela.
Alla fine raggiungono un piccolo teatro privato all’interno della villa. Dietro il sipario proviene un rumore. Nadèje, con la punta della lancetta, scosta appena il tessuto… e la scena che si apre davanti a lei è orribile.
Nel centro del palco ci sono diversi individui legati, evidentemente i membri della famiglia Blumenstiel e alcuni domestici fae. Sopra di loro pende, assicurato con un groviglio di corde e carrucole, un enorme bottiglione di vetro colmo di un liquido rossastro — probabilmente un composto alchemico infiammabile. Tutt’intorno, piccole casse di polvere da sparo.
Carlotta intuisce subito il pericolo: il meccanismo è collegato in modo che, se si toccano le corde sbagliate, gli ingranaggi taglierebbero le funi che reggono il bottiglione, facendolo cadere e innescando un’esplosione devastante.
Improvvisamente, una porticina laterale si apre. Ne esce una fata alta, dalle spalle larghe, con i capelli biondi raccolti in uno chignon severo, una cicatrice sul viso e occhi scuri. Indossa l’uniforme bianca e verde delle Schiene Dorate, ma con due delle cinque stelle strappate nel modo tipico dei Tristellati.
La fata le guarda con disprezzo.
«I Blumenstiel mi avevano dato rifugio, ma quando ho scoperto che quella schifosa scarafaggia della loro figlia voleva fidanzarsi con un silfide, e che i genitori, pur contrari, non si opponevano del tutto, ho capito che erano traditori della razza. Dovevano morire. Prendetemi, se ne siete capaci!»
Detto questo, Eloïse Albret vola via ronzando, uscendo da un’altra finestra.
Le due si scambiano un’occhiata rapida.
Carlotta grida:
«Vai! Prendila tu! Io cercherò di salvare queste persone!»
Nadèje si china su di lei, le sfiora le labbra con un bacio, le stringe la spalla e si lancia all’inseguimento della Tristellata.
Intanto Carlotta cerca di disinnescare il meccanismo. È intelligente e determinata, e la costruzione, sebbene ingegnosa, è opera di una soldatessa, non di un’artificiera.
Tiro con vantaggio per vedere se riesce a disattivare il congegno.
Dadi Chance: 3 e 1. Dado Rischio: 4.
Risultato: No, non ci riesce.
Qualcosa va storto: Eloïse si è dimostrata più astuta del previsto. Una fune si recide, e il bottiglione cade. Il liquido infiammabile si riversa sulle casse di polvere da sparo.
Un’esplosione tremenda scuote la villa. Carlotta riesce a lanciarsi fuori da una porta laterale, ma l’onda d’urto la travolge. I suoi abiti e i capelli prendono fuoco; sopravvive solo grazie al potere del sangue nero. Tutti gli altri, all’interno, muoiono nell’esplosione.
L’onda d’urto investe anche Nadèje ed Eloïse, che stanno duellando in aria, scaraventandole su un tetto vicino.
Eloïse si rialza con una rapidità impressionante, estraendo lo Spillo. Nadèje la fronteggia.
«Sporca mezza Sluagh!» sputa la Tristellata.
«Vediamo di che colore è il tuo sangue. Scommetto che è nero come quello della schifosa razza di tua madre, non dorato come quello di una fata!»
Nadèje sorride ironica.
«Non arrabbiarti, che ti vengono le rughe, hai una certa età, sai...»
Tiro con vantaggio per vedere se riesce a far perdere la calma a Eloïse.
Dadi Chance: 2 e 4. Dado Rischio: 5.
Risultato: No, non ci riesce.
Eloïse non cade nella provocazione. Inizia a muoversi in cerchio, alternando passi rapidi sul tetto a brevi voli. Nadèje la segue, mantenendola di fronte a lei, in guardia di becca possa, la punta della Lancetta rivolta all’avversaria. Nonostante l’eco dell’esplosione e la paura per Carlotta, cerca di mantenere la mente lucida.
Le due si studiano. Eloïse finta un colpo al volto e affonda basso, mirando allo stomaco.
Tiro con vantaggio per difendersi.
Dadi Chance: 6 e 3. Dado Rischio: 4.
Risultato: Sì, si difende.
Nadèje para il colpo, danza indietro, evita un calcio e contrattacca con un fendente alla testa.
Tiro con vantaggio per vedere se riesce a colpire.
Dadi Chance: 6 e 6. Dado Rischio: 4.
Risultato: Sì, e...**
Il colpo è rapido e preciso: la lama di Nadèje apre la guardia di Eloïse e la ferisce alla tempia. Ma la Tristellata è troppo esperta per farsi sopraffare. Indietreggia, si dà slancio con le ali e tenta un affondo diretto al cuore.
Tiro con vantaggio: riesce a parare?
Dadi Chance: 5 e 5. Dado Rischio: 1.
Risultato: Ottimo, sì.
Nadèje para in punta alta e risponde con un tramazzone, mirando al polso dell’avversaria per disarmarla.Ci riuscirà?
Tiro con vantaggio.
Dadi Chance: 4 e 1. Dado Rischio: 2.
Risultato: Sì.
La lama colpisce il polso di Eloïse, e il sangue dorato della fata zampilla nell’aria. Lo Spillo le cade di mano e rimbalza con un clangore metallico sulla strada sottostante.
La caduta di Eloïse Albret
Eloïse tenta di fuggire, ma Nadèje le è già addosso. Con un colpo netto della Lancetta le trancia un’ala. La Tristellata precipita sul tetto e Nadèje le piomba addosso, atterrando pesantemente sulla sua schiena: si sente un sinistro scricchiolio, probabilmente diverse costole spezzate.
Ma una Schiena Dorata non si arrende così facilmente. Con un rantolo, Eloïse estrae una piccola punta di Spillo, probabilmente avvelenata, e tenta di piantarla nella gamba di Nadèje con le ultime forze rimaste.
Tiro con vantaggio per vedere se Nadèje riesce a difendersi.
Dadi Chance: 4 e 3. Dado Rischio: 6.
Risultato: No.
La duellante è colta di sopresa: la punta di spillo si conficca nel polpaccio di Nadèje. Lei, convinta di aver ormai vinto, sente invece un dolore acuto e un intorpidimento terribile che si diffonde rapidamente lungo la gamba. Elpise si gira, contorcendosi per estrarre l'arma e colpire ancora. Nadèje stringe i denti, non emette un suono, e con una stoccata decisa trafigge la gola di Eloïse con la Lancetta. La terrorista crolla morta, gli occhi sbarrati per l'incredulità: ha perso il suo ultimo combattimento.
Poi, zoppicando, si solleva in volo e si dirige verso il bordo orientale della città, dove sa che si trova un ospedale.
Nel frattempo, Carlotta si riprende dal colpo dell’esplosione. Esce dal vicolo in cui era stata scaraventata e alza lo sguardo: vede Nadèje in volo, ma capisce subito che qualcosa non va. La fata barcolla, perde quota, le ali si piegano, sta per precipitare.
Carlotta corre verso di lei, cercando di calcolare la traiettoria della caduta.
«Lasciati cadere su quella tenda! Quella del negozio!»
grida con tutta la voce che ha.
Nadèje, mezza stordita, capisce appena, ma prova a obbedire.
Tiro con vantaggio per vedere se Carlotta riesce ad attutire la caduta.
Dadi Chance: 6 e 5. Dado Rischio: 3.
Risultato: Sì.
La fortuna, per una volta, è dalla loro parte. Nadèje rimbalza sulla tenda del negozio, poi su un paio di grandi pouf imbottiti esposti davanti a un caffè, e infine tra le braccia di Carlotta, che la prende al volo, evitando che si faccia troppo male.
Carlotta, ansimante, la adagia a terra. Nadèje è priva di sensi. Carlotta nota subito la ferita al polpaccio e un alone verdastro attorno al punto di puntura.
È veleno — veleno di ragno violino, letale.
La ragazza urla chiedendo aiuto, la voce potente di mezzosoprano risuona per tutta la strada.
Tiro con vantaggio per vedere se riesce a trovare aiuto in tempo.
Dadi Chance: 6 e 2. Dado Rischio: 4.
Risultato: Sì, e...**
Un anziano silphide calvo, il farmacista del quartiere, accorre da una bottega con abitazione soprastante lì vicino. Carlotta gli spiega la situazione concitatamente, e l’uomo, per fortuna, ha con sé un antidoto contro i veleni di aracnide. Lo somministra subito a Nadèje, che dopo pochi istanti riprende conoscenza, pallida ma viva.
Appena apre gli occhi, Nadèje abbraccia Carlotta, ancora tremante.
«Oh, ma chère… avevo paura che fossi rimasta coinvolta nell’esplosione!»
Carlotta scuote la testa.
«Sono riuscita a scappare… ma i Blumenstiel, e tutti gli altri, non ce l’hanno fatta.»
Le due si stringono forte, nel silenzio che segue la tempesta.
La loro missione è compiuta, ma a caro prezzo.
Finalmente arrivano la Gendarmeria e i soccorsi. Anche su pressione diplomatica del Reame, le indagini chiariscono rapidamente la verità: la strage di Villa Blumenstiel è opera della Tristellata, non delle due giovani avventuriere.
Nadèje e Carlotta, dopo giorni di riposo e cure, tornano lentamente alla loro vita. Nadèje consola l’amata, che è tormentata dal rimorso di non essere riuscita a salvare gli innocenti.
Tiro con vantaggio per vedere se Carlotta riesce a superare il senso di colpa, grazie all’amore e al sostegno di Nadèje.
Dadi Chance: 4 e 1. Dado Rischio: 2.
Risultato: Sì.
Carlotta comprende che ha fatto tutto il possibile, rischiando persino la vita per salvare gli altri. La colpa non è sua, ma di Eloïse Albret.
Nessuno, del resto, biasima Nadèje per averla uccisa — il gesto è considerato legittima difesa.
Dopo un periodo di quiete e convalescenza, le due si dedicano di nuovo all’arte, alla musica e, naturalmente, al loro amore.
Per ora le avventure solitarie di Nadèje — che poi tanto solitarie non sono, visto che c’è sempre Carlotta al suo fianco — si concludono qui.


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